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Sono il papà di 2 piccoli nuotatori

bambini sport

Massimiliano è il papà di Marta e Matteo, 11 e 5 anni, due splendidi bimbi, cresciuti nella nursery acquatica del Villa Aurelia: a Massimiliano scorre acqua, nelle sue vene di ex nuotatore e insegnante di nuoto: non sa ancora se lo stesso sarà per i suoi bimbi ma nel frattempo sa che il nuoto ha dato loro tanto perchè li sta aiutando a crescere fisicamente, emotivamente e socialmente. La sua testimonianza è un punto di riferimento per i genitori, per fugare loro quei dubbi legittimi sulla scelta di un corso di nuoto che abbia tutte la carte in regola e li faccia sentire sicuri.

Perché hai scelto il nuoto per tua figlia?

Per 2 principali motivi: perché sono stato insegnante di nuoto e quindi conosco la completezza di questo sport e i benefici sia per la crescita sia per l’acquisizione della sicurezza in acqua, per vivere in serenità le vacanze al mare di tutta la famiglia come i momenti ludici in piscina.
Mia figlia ha iniziato a 3 anni: l’impatto con l’acqua è sempre ostile, per la temperatura, per il cambio di habitat ma, a quell’età, si è abbastanza incoscienti per non capirlo. La bravura degli istruttori sta nel rendere un ambiente ostile ludico e piacevole per incoraggiare nel proseguire questo sport.”

Perché hai scelto Villa Aurelia per tua figlia?

“Conosco Fabrizio (Paschini, coordinatore Scuola nuoto) da sempre e per me rappresenta la garanzia che là dove arriva porta con sé un know how fatto di passione nell’insegnamento ai bambini e di grandi capacità. D’altra parte la sicurezza di un impianto eccellente e di un circolo che è diventato per me e per i miei bimbi una famiglia, la presenza di istruttori come Fabrizio dotato di grande sensibilità, per me è stato fondamentale.”

Quali cambiamenti positivi ha portato il nuoto a tua figlia?

“Mia figlia, rispetto alla media, è piccola di corporatura, le abbiamo fatto fare diverse indagini per questo motivo: i medici hanno sempre consigliato di portarla a nuoto perchè facilita lo sviluppo. Il nuoto infatti è uno sport consigliato sia dagli addetti ai lavori sia dai medici. Mia figlia, in tanti anni di nuoto, è cresciuta di statura: non sappiamo se attribuirlo o no al nuoto ma che questo sport abbia il vantaggio dell’assenza di gravità perché non grava sulle articolazioni e questo abbia una riceduta positiva sulla crescita, è risaputo.”

Alla luce della tua esperienza quali sono le caratteristiche che deve avere un istruttore e una struttura per dare fiducia ad un genitore? Quali aspetti un genitore non dovrebbe dare per scontato?

“Il sorriso e il lato umano vengono prima di ogni altra cosa e il sorriso ce l’hai solo quando ti piace quello che fai. Insieme alla tecnica, devi saper trasmettere l’allegria altrimenti uno sport molto solitario e introverso come il nuoto diventa alienante.

Per quanto riguarda l’impianto ho apprezzato tantissimo la presenza della doppia vasca, piscina grande e piscina piccola perchè dai 3 ai 6 anni la vasca piccola è fondamentale per far sentire i bambini più protetti e a loro agio.

Gli eventi che organizzano, come quello per la festa del papà, il giorno in cui papà e figli entrano in acqua con i bambini giocando sotto la supervisione degli istruttori, sono davvero entusiasmanti. Inoltre, tutti gli insegnanti tendono sempre a spiegarti e a leggere il linguaggio dei bambini: mia figlia, per un periodo, ha sofferto di problemi di concentrazione e per incoraggiare l’attenzione hanno variato il suo allenamento mischiando gli stili, un modo per obbligarla a pensare.

Inoltre raccomanderei un centro sportivo ovvero un circolo perché è polivalente e può intercettare qualsiasi scelta: mia figlia ha deciso di abbandonare il nuoto e orientarsi sulla danza e noi saremmo felici che restasse qui dove già conosce tutti. Il circolo è un ambiente dove fare amicizia, un ambiente anche più protetto, dove ci sentiamo sicuri di lasciarla.

Come capire se a tuo figlio piace il nuoto e quando fargli cambiare sport?

Ho un altro bambino di 5 anni che fa il secondo livello: ama talmente tanto il nuoto che non riesce in alcun modo a stare lontano dall’acqua. Ecco, così.

È successo nella vita sportiva dei tuoi bimbi di non riuscire a superare il fallimento e voler abbandonare?

Se al bambino proprio non piace il nuoto ma il suo percorso formativo è ancora a metà, io incoraggerei a concluderlo, così, una volta imparati tutti gli stili, sarà padrone del movimento. Quando il percorso formativo è completo e non c’è l’attitudine agonistica che, di solito, è lo stesso istruttore a riconoscere, meglio indirizzarlo verso qualcos’altro.

Cosa provi quando tua figlia/tuo figlio entra in acqua?

Torno indietro nel tempo, alla mia vita sportiva: mia figlia è molto emotiva però vederla contenta, anche ansiosa, prima di una gara ma con il sorriso è sempre emozionante. Se sta bene lei mi sento orgoglioso e l’importante è che lo sport a quest’età sia sempre vissuto in modo giocoso.