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Allenamento nuoto: dalla piscina al mare

Ami il nuoto e la piscina è il tuo secondo habitat? Allora siamo sicuri che al mare non sarai una lucertola stesa spalmata sul lettino ma non resisterai a tuffarti nelle acque blu cristalline per una nuotata a perdifiato. Ecco perché è meglio conoscere tutte le differenze tra allenamento in piscina o al mare. Continuare ad allenarsi nel nuoto anche in vacanza è possibile soprattutto se pensi di raggiungere una località balneare ma il nuoto in mare presenta delle caratteristiche differenti rispetto a quelle in piscina, che vanno previste, per evitare di arenarsi al primo bagno o meglio di scoraggiarsi perché, anche se sei un nuotatore provetto, le condizione del mare sono differenti e possono pregiudicare anche la più brillante performance, se non considerate.

Punti di riferimento. La piscina è un posto controllato dove nuotare seguendo delle routine gestibili. In piscina i punti di riferimento permettono di scandire il tempo di nuotata in base al numero delle vasche e soprattutto di concentrarsi sull’allenamento in condizioni esterne sicure, note e controllabili. In mare non si hanno punti di riferimento e questo costringe a non concentrarsi solo sulla nuotata ma ad alzare la testa dall’acqua per controllare la direzione, le condizioni del mare e più semplicemente dove ci troviamo!

Ritmo. In piscina è possibile mantenere sempre lo stesso ritmo di nuotata mentre in mare la densità dell’acqua salata, le onde, il vento e l’assenza di corsie predefinite impediscono di tenere un andamento di nuotata costante, adeguando la respirazione alle bracciate ad un ritmo uniforme.

Temperatura. La temperatura dell’acqua di mare è generalmente più fredda di quella della piscina. Ecco perché restare in allenamento per un’ora o 45 minuti circa non è sempre piacevole. Per ovviare a questo inconveniente se l’acqua è troppo fredda si potrebbe indossare una maglietta termica.

Instabilità. Le onde possono creare instabilità nella nuotata: eppure questo se da un parte è un male perché porta allo scoraggiamento dall’altra può risultare, una volta che hai preso il via e non ti farai più intimidire dalle onde, un allenamento motorio e cardiocircolatorio più sfidante ed efficace.

La distanza. Spesso in mare si percorrono lunghe distanze ed è dunque necessario insistere e lavorare sulla resistenza. Sempre per evitare l’effetto demotivational ti consigliamo di continuare ad allenarti in piscina finchè non deciderai di salpare per le tue rotte vacanziere. Prova un allenamento costante basato sul percorrere lunghe distanze, aumentando il tempo ed incrementando di sessione in sessione le vasche.

Accelera il metabolismo! Infine, se temi di annoiarti nelle tue traversate in mare che saranno di sicuro più solitarie delle tue frizzanti vasche in piscina dal momento che è statisticamente più difficile trovare compagni di nuotate in mare, in condizioni di vacanza e per lo più aggravate dalle onde che, per chi non ama nuotare come te, sembreranno impervie, prova un allenamento di nuoto a intervalli! Che cos’è? È molto semplice, basta applicare il principio dell’allenamento a intervalli e cioè con alternanza di allenamento e recupero, al nuoto. Come?

Comincia sempre con qualche bracciata di riscaldamento, continua con uno sprint di 30 secondi seguito da un minuto di recupero a nuoto lento: nel nuoto lento alterna i diversi stili, in particolare rana e stile libero. Se sei molto allenato puoi alternare 30 secondi di sprint a 30-45 secondi di recupero. Concludi con 15 minuti di nuoto a ritmo lento/medio.

Allenati in tutto 45 minuti al massimo.