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Calcio: 6 qualità di un attaccante

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Il calcio, gioie e dolori sia per i tifosi sia per i giocatori: uno sport dove più sali a livello agonistico più un’adeguata strategia e tattica di gioco diventa necessaria per finalizzare una partita in qualsiasi circostanza, contro qualsiasi squadra. I modelli di gioco infattti sono tra i più disparati e vanno oltre la semplice verticalizzazione con il cosidetto attacco alla porta libero. Senza voler passare in disamina le cause della sconfitta che purtroppo ha visto svanire, per noi, qualcosa che più che un sogno era stata una certezza finora, la qualificazione ai mondiali della nazionale di calcio italiana, ci siamo chiesti quali sono le qualità che dovrebbe possedere un attaccante, una figura alla quale magari viene data molta della responsabilità dell’esito di una partita di calcio mentre spesso è solo uno dei ruoli assunti all’interno di uno schema calcistico. Ecco perchè preferiamo distinguere tra caratteristiche intrinseche nell’attaccante e caratteristiche vincolate allo schema di gioco.

Qualità intrinseche dell’attaccante

Tocco della palla. Avere un buon tocco della palla è un talento che si acquisisce. Ha a che vedere con l’abilità nel controllo della palla, nel “sentire” la palla e riuscire a controllarla velocemente al primo tocco. Il miglior modo per allenare questa abilità è il calciare contro il muro ripetutamente. Importanti sono anche le esercitazioni di possesso palla 2 contro 2, 4 contro 4 o 1 contro 1.

Creatività. La creatività è una qualità fondamentale che significa innanzitutto mantenere la rapidità e restare sempre in movimento e poi avere la capacità immediata di lettura della situazione in atto. Quello che è invece richiesto ai compagni di gioco è di garantire gli spazi necessari per l’avanzata all’attaccante che a sua volta dovrà attaccare gli spazi liberi, per arrivare a tirare in porta, anche quando non si trova in possesso di palla. La creatività entra in gioco qui: ad esempio a volte è preferibile un leggero arretramento per eludere l’intervento dell’avversario diretto. Queste ed altre tattiche fanno parte di un gioco dove la creatività spesso è un momento decisivo ma per “liberarsi” deve esprimersi in uno schema di gioco favorevole dove la responsabilità è di tutti i giocatori.

Rapidità. Migliorare la rapidità dei movimenti significa migliorare forza, agilità e velocità. E’ importante muoversi continuamente per mantenere una posizione di vantaggio e muoversi in più direzioni per giocare sul fattore sorpresa e confondere gli avversari/difensori. La regola n.1 è quella di non seguire mai traiettorie in linea retta soprattutto per fronteggiare le tattiche avversarie.

Qualità “di gioco”

Per qualità “di gioco” intendiamo quelle prerogative di un attaccante che derivano anche dal gioco avversario o da quello dei compagni di squadra.

Spostamenti. E’ sempre preferibile uno spostamento avanti, indietro o in diagonale ad una situazione di staticità. Inoltre è consogliabile sfruttare tutte le direzioni. Rimanere sempre in movimento è un principio che porta a guadagnaretempo di gioco”.

Capacità di verticalizzazione. La verticalizzazione può avvenire in diversi modi. Ad esempio si può scegliere di sviluppare questo passaggio dividendo la zona di centrocampo da quella di attacco, trasformando il centrocampo in una zona di possesso palla finalizzato. Anzichè essere la porta la zona ultima di finalizzazione si preferisce dividere l’azione tra centrocampo e zona porta: l’obiettivo è di non perdere palla (obiettivo della costruzione) ma di trovare al momento giusto l’azione di verticalizzazione verso le punte.

Attacchi alla porta vincolati. Tra le scelte di gioco c’è la possibilità di testare una determinata giocata che appartiene alla squadra che andremo ad affrontare nel successivo match.