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Lo spirito olimpico delle Circoliadi

Circoliadi

Chi vincerà il podio? Se lo scorso anno il Villa Aurelia arrivò in finale mancando il trofeo di pochissimo chissà quale sfida finale ci proporranno quest’anno le Circoliadi. La sfida si è comunque ufficialmente aperta venerdì 24 febbraio al Forum Sport Center dove si è tenuta l’inaugurazione delle Circoliadi 2017 dove le “olimpiadi” dei circoli capitolini hanno da subito mostrato il loro volto: quel mix di agonismo e socialità che connota lo sport dilettantistico, il baricentro dello sport nella sua essenza.

Nate per portare al di qua delle luci della ribalta lo spirito olimpico, in casa, nei circoli dove cominciano i sogni di ogni sportivo, le Circoliadi rilanciano i valori etici, sociali, “semplicemente” olimpici, legati allo sport. La competizione come trasmissione di valori formativi, un aspetto che è alla base della carta olimpica ma che a volte può essere messo in ombra dalla retorica del punteggio e della vittoria nello sport.

Dopotutto i grandi campioni che vediamo salire sul podio nascono da quel mondo dilettantistico ed è lì che si vuole riportare lo stesso loro spirito sportivo con le Circoliadi.

In attesa, dunque, di portare le Olimpiadi a Roma, un sogno che continuiamo a perseguire, le Circoliadi ideate da Walter Casenghi ed Emanuele Tornaboni, da sempre in prima linea nell’ innovare il mondo dello sport dilettantistico,hanno il merito di restituire ai circoli partecipanti le ragioni della competizione sportiva nella sua forma più vera, quella che fa crescere sul piano sportivo e valoriale quegli stessi atleti che vediamo salire sul podio olimpico.

“Sentirsi un po’ tutti campioni”

È questa la premessa di Andrea Lupi che insieme a Simona Rolandi dà il via alla giornata inaugurale che inizia con l’ottica visionaria di Walter Casenghi: sul palco ribadisce il modello di sport a cui ogni iniziativa o progetto dei circoli di cui è fondatore insieme a Giampaolo Duregon, si ispira.

“Vivere e crescere insieme, cercare di migliorare e di aiutarsi spingendo qualcuno verso gli ultimi chilometri della corsa. Un’iniziativa che è un’occasione di sviluppo per i circoli sportivi che – continua Walter Casenghi – devono diventare punto di riferimenti per i soci, per la famiglia e per i grandi atleti.” 

Insieme alla socialità non può mancare l’agonismo e spesso si parte da un circolo sportivo per arrivare sul podio olimpionico. Ospite attesissimo dell’evento inaugurale delle Circoliadi al Forum Sport Center è proprio uno dei più grandi atleti italiani, un testimonial d’eccezione che si fa prima di tutto portavoce delle istanze dello sport. Il maratoneta, primo in Italia a vincere una maratona olimpica e due volte campione europeo nell’86 e nel 90, intervistato sullo status quo del movimento atletico in Italia, solleva i nodi da sciogliere: “Non è un momento bellissimo per l’atletica, soprattutto rispetto alle medie e lunghe distanze, come non lo è in generale per gli sport difficili, in tutti i paesi occidentali.

I nostri giovani perdono capacità motorie anche perché a scuola non gli si dà importanza e questo è un paese che ha scarsa attenzione per il nostro settore e –  continua – credo nel valore sociale dello sport e siete voi a tenere alto lo sport in Italia, insieme alle altre iniziative volontarie.”

Nel vivo della competizione

A chi si rivolgono le Circoliadi? Davide Troiani, organizzatore della manifestazione, sul palco della sala Auditorium ha trasmesso con immediatezza lo spirito della manifestazione: è chiamato a partecipare principalmente il socio non agonista, il socio medio, quello della scuola tennis come del nuoto, per fare degli esempi, che deve essere ancora incoraggiato a disputare le sue prime gare, in quanto il socio già abituato alla sfida per non parlare dell’atleta che ha già una sua carriera sportiva agonistica si toglie le sue soddisfazioni in altre sedi: i master e i tornei federali in particolare.

D’altro canto, uno dei primi obiettivi della manifestazione è il terzo tempo, definito spettacolare da Walter Casenghi e dove si esprime lo spirito migliore dello sport come socialità, partecipazione e integrazione.

Essere sociali non può significare solo stare dietro una tastiera, ecco perché i circoli sportivi rappresentano un valore sociale che va sostenuto.Tra gli ambasciatori dello sport che unisce e fa bene ai cittadini nonché ospiti della manifestazione c’è anche Roberto Tavani della segreteria politica della Regione Lazio che ricorda come lo sport sia un investimento per la città non una spesa: “Ricordiamoci che essere sociali non è stare solo dietro una tastiera, ecco perchè i circoli sportivi rappresentano un valore sociale che va sostenuto.”

D’altra parte, Massimiliano Brocchi, vice presidente dei rapporti con il settore tecnico di FIT Lazio elogia un merito quasi aulico, in iniziative come queste: rifarsi ai valori decubertiani dello sport. Inoltre enfatizza il ruolo dei circoli sportivi di portare gli atleti alla massima espressione e socialità.

E allora si parte con le Circoliadi, restituendo lo sport allo sport! E a chi lo fa tutti i giorni lontano dal mainstream mediatico.

Circoli sportivi partecipanti

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